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Tool di content curation: 5 strumenti da non perdere

Data pubblicazione 13-11-2019

Vivere nell’era dell’informazione richiede che privati e aziende gestiscano, organizzino, condividano le informazioni con gli altri, e che lo facciano in maniera efficiente

Gestire, organizzare, condividere le informazioni con gli altri. Ormai è diventata un'attività a tempo pieno, che ci vede impegnati a contrastare l’overloading informativo quotidiano per riuscire a diffondere e far emergere i nostri contenuti. Ma qual è l’obiettivo?

  • Essere riconosciuti come esperti del settore.
  • Raccontare ciò che è importante per la nostra attività.
  • Riconoscere (e rivolgersi) a potenziali clienti, offrendo loro risposte.

Una strategia di content marketing efficace dovrebbe sempre includere un’attività di content curation, utile per guidare e avvicinare gli utenti al nostro brand attraverso contenuti selezionati e di qualità.

 

Raccontare della propria azienda, prodotti e servizi è importante, ma rischia di diventare autoreferenziale e ripetitivo senza un’attività di content curation, ossia scelta di argomenti interessanti già presenti online da mettere a disposizione del proprio pubblico.

 

Perché farlo? Perché pur trattandosi di un argomento molto interessante, non è detto che i nostri clienti lo abbiano letto. Bisognerà quindi fare proprio quell’argomento e, cosa ben più importante, dargli un valore aggiunto. Questo, ovviamente, a condizione che si tratti di informazioni utili e rilevanti per gli utenti, provenienti da fonti autorevoli (quali esperti, influencer, clienti, etc.) e accuratamente selezionate.

 

content-curation-e-personalizzazione-del-messaggio.jpg


CONTENT CURATION: PARTIAMO DALLE BASI
La regola generale la conosciamo tutti, ma non ci stancheremo mai di ripeterla. Mai (e poi mai) ri-pubblicare contenuti integrali sul nostro sito o blog solo perché reputati interessanti.
Innanzitutto si rischia di andare incontro a penalizzazioni SEO non indifferenti (duplicazione di contenuti). Inoltre, si spreca un’importante opportunità, quella di offrire qualcosa di utile e prezioso a chi ci segue, aggiungendo la nostra voce a quanto condiviso.

 

Una buona attività di content curation prevede la personalizzazione del messaggio, degli elementi presenti in pagina, dei touchpoint e delle call to action. Tutte attività indispensabili se si vuole stimolare in chi legge un processo di identificazione ed engagement.

Insomma, condividere un articolo o una news senza lasciar intravedere al proprio target l’utilità e il senso che può avere, rischia di vanificare tutti gli sforzi.

 

Fare content curation vuol dire separare l’informazione dal “rumore”, aiutando l’utente a trovare ciò che gli occorre, dando un senso e organizzando le informazioni al suo posto.


CONTENT CURATION: GLI STRUMENTI A NOSTRA DISPOSIZIONE
In aiuto del content specialist intervengono una serie di strumenti utilissimi per selezionare, organizzare e pianificare i contenuti da proporre al proprio target. Ecco 5 tool di content curation dei quali non potrete più fare a meno.


#1 SCOOP.IT
A pieno titolo nella top 5 delle piattaforme più utilizzate per la content curation, Scoop.it è una sorta di bacheca sulla quale è possibile pinnare post, news, video e contenuti di interesse. Il motore di ricerca di Scoop.it è in grado di monitorare le fonti globali per trovare e curare contenuti rilevanti e pertinenti, accedendo a notizie di media mainstream, ma anche pubblicazioni di nicchia.

 

Una volta definita la propria area di interesse, ogni utente avrà una propria scheda tematica, ossia una sorta di blog sulla piattaforma, che funge da raccoglitore per notizie e contenuti rilevanti.

Due ulteriori vantaggi di Scoop.it sono la possibilità di utilizzare i contenuti per creare una newsletter, attraverso un’area dedicata, e l’opportunità di monitorare e condividere i risultati con colleghi e collaboratori, facilitando il lavoro di squadra.
La versione base è gratuita, ma vi sono diverse funzioni a pagamento.

Perchè usarlo?
Oltre a essere di semplice utilizzo, questo strumento permette non solo di scoprire nuovi contenuti, ma anche di pubblicare cureted content per un pubblico mirato, integrarli direttamente sul proprio sito web, su un blog WordPress o, collegandolo a Buffer, sulle proprie pagine social.

 

tool-content-curation.jpg

 

#2 BUZZSUMO
Una delle best practices legate alla content curation, come accennato, consiste nel creare e consolidare legami con influencer e esperti, per accrescere la propria autorevolezza e avviare proficue relazioni. Buzzsumo è uno dei tool di content curation più adatti a questo scopo, perché permette di:

  • trovare influencer chiave per argomento e vedere cosa stanno condividendo;
  • rilevare potenziali ambassador per promuovere i propri contenuti;
  • individuare i contenuti più condivisi sul web, suddivisi per argomenti specifici e organizzati cronologicamente.

Un tool molto utile per chi si occupa di content marketing e di SEO, perché permette di capire quali sono i contenuti che funzionano meglio in un determinato momento, chi sono gli influencer che li trainano, realizzare strategie efficaci ed intelligenti. A questo si aggiunge l’ulteriore vantaggio della semplicità e dell’immediatezza del suo utilizzo, soprattutto in termine di fruizione e accessibilità ai dati.

 

#3 FEEDLY
È nato per facilitare la lettura di notizie interessanti, ma in realtà può essere considerato anche come un tool utile per trovare contenuti rilevanti in relazione a uno specifico argomento e per tenere traccia di tutte le volte che un brand viene menzionato sul web.

 

Feedly è gratuito se si vogliono semplicemente selezionare fonti autorevoli, salvare articoli per poi leggerli in un secondo momento, organizzare le fonti in aree tematiche e condividerle facilmente.

Nella sua versione Premium invece consente di attivare dei Keyword Alerts e rimanere aggiornati sulle parole chiave di interesse.

Un ulteriore vantaggio? Può essere collegato a Evernote, Trello, One Note 365 o Hootsuite per facilitare il lavoro in team.


#4 CURATA
È tra i più utilizzati e apprezzati tool di content discovery a pagamento, in grado di offrire soluzioni all-in-one. Il suo funzionamento si basa sul machine learning, grazie al quale riesce a proporre una serie di contenuti rilevanti per l’area di interesse indicata. Curata esamina migliaia di fonti, assegna un relevance score ai contenuti e li classifica in modo automatico.

Grazie all’editor di testo disponibile, il content specialist ha la possibilità di aggiungere un proprio commento o personalizzare il contenuto curato, proponendo anche immagini per migliorarlo.


#5 WAKALET
Dopo la chiusura di Storify, tool molto utilizzato fino a qualche mese fa, chi si occupa di content marketing ha mostrato un crescente apprezzamento per Wakalet. Nata proprio come alternativa a Storify (tanto che ne consentiva la migrazione del profilo), questa piattaforma permette di creare delle “collections”, ossia delle raccolte di link e URL intorno a un determinato argomento.

Proprio come il suo predecessore, Wakalet permette di raccogliere contenuti dai social e altre fonti, creando una storia che poi può essere condivisa con tutti o solo con determinate liste di utenti. Utilissima, ma pecca di un significativo svantaggio: la mancanza di un motore di ricerca interno per individuare i contenuti più interessanti.